Il futuro? E’ oggi.
Sogni di pallacanestro e maturità per i ragazzi della Foresteria
Amedeo, Armin, Edoardo, Raphael, Roberto.
Cosa accomuna questi cinque nomi? Tanti dettagli.
Partiamo da lontano: sono i nomi di battesimo di cinque coetanei, classe 1993.
Punto due: tutti giocano nell’Under 17 targata Banca del Piemonte, il gruppo che l’anno scorso, come Under 15, ha raggiunto le finali nazionali di categoria a Bormio.
Altro punto in comune: vivono tutti a Casale, ma nessuno ci è nato.
Ultima parola chiave, quella decisiva, che fa finire il gioco delle assonanze: “Foresteria”
La Foresteria è il luogo dove abitano questi cinque ragazzi; si trova nel centro di Casale, in Via Magnocavallo, a due passi da Piazza Mazzini. Spesso a pranzo e a cena arrivano anche Lorenzo e Paolo, più grandi di un paio d?anni; la cuoca Anna non nega a nessuno i suoi manicaretti.
Armin Mazic, come ha raccontato qualche mese fa su questo blog, è al secondo anno a Casale: il suo sogno è quello di diventare forte come Toni Kukoc. “Ma la mia famiglia e la società mi hanno insegnato che prima c’è l’educazione scolastica. La lingua italiana? Sto migliorando. E grazie al basket, i voti in inglese sono sempre alti”.
Febbraio è tempo di pagelle e valutazioni intermedie. E’ un po’ come se fosse finito il girone d’andata: un momento di revisione per preparare la seconda parte della stagione, quella decisiva.
Edoardo Giovara, che frequenta la 2D al Liceo Scientifico Balbo, è fermamente convinto di aver fatto un bel salto in avanti scegliendo la foresteria: “Prima perdevo tanto tempo per venire a Casale ad allenarmi. Era un sacrificio che avrei continuato a fare volentieri, ma il tempo per fare i compiti era ridotto. Così invece sono più produttivo, sia a scuola che in campo”.
Anche Amedeo Della Valle ha le idee chiare: “L’esperienza in Foresteria mi ha aiutato a cambiare metodo. Così gioco molto di più a pallacanestro, e quando studio sono più concentrato. Inoltre, al Liceo Sportivo Sobrero ho un compagno di squadra, Paolo Ottone, che mi aiuta in tutto e per tutto”.
Non ha problemi neanche Raphael Strotz, di Melegnano: “Questa soluzione mi permette di organizzarmi con lo studio e la pallacanestro. Qui al Leardi, nel corso di Ragioneria, ho la possibilità di imparare tante cose pratiche grazie ai corsi di economia aziendale; la mia giornata tipo? Dopo l’allenamento mi metto subito sui libri, così poi alla sera dopo cena mi posso riposare”.
Roberto Francione, marcato accento torinese, invece guarda già all?anno prossimo: “Mi piace la meccanica, per questo l’anno prossimo mi iscrivo a questa specializzazione, una volta concluso il biennio al Sobrero. Mattina a scuola, pomeriggio allenamenti: alla sera è difficile trovare la concentrazione per i compiti… ma almeno qui in foresteria abbiamo tempi e ritmi comuni!”.
Non vivono in foresteria, ma in un altro appartamento in centro: sono Paolo Paci (1990) e Lorenzo Cassani (1991), che però in Via Magnocavallo tornano spessissimo per condividere i pasti e il tempo libero con i cinque inquilini. “Il mio obiettivo è quello di far combaciare entrambe le attività”, dice Paolo; “Certe emozioni come il mio debutto con canestro in Legadue mi danno una grande spinta ad impegnarmi ancora maggiormente, anche a scuola dove quest’anno oltretutto ho l’esame finale”. Lorenzo Cassani, nato nel 1991, è un… ex-pendolare, sulla tratta Arona-Casale. Ha vissuto un anno in Foresteria, poi si è spostato con Paci in un appartamento in centro: “Comodissimo, silenzioso, dove posso studiare con tranquillità”. Ma il primo amore della Foresteria, non si scorda mai. “Ci vado appena posso, per svagarmi con i miei amici e per gustare i piatti di Anna. Quest’ambiente mi fa sentire molto meno pesante la lontananza dalla mia famiglia…e dal mio lago!”.
Tante storie si intrecciano nelle serate in Foresteria. Ma come avrete capito non sono storie comuni. Sono percorsi di crescita, dove talento, speranze, impegno fisico e mentale si fondono per formare gli sportivi e i cittadini di domani. Ma il domani è praticamente oggi.
Alessandro Spinoglio