Giancarlo Cerutti

Il Dott. Giancarlo Cerutti è un imprenditore di primo piano nell’economia ed industria italiana che diviene Presidente della Junior il 5 aprile 2000, a playoff ancora in corso. La notizia fu accolta dai tifosi rossoblù come una promozione.

Nella conferenza stampa di presentazione dell’accordo raggiunto con la dirigenza juniorina, svoltasi alla presenza delle più alte cariche locali e degli ex presidenti Daghino e Mesturini, Cerutti gettò le fondamenta del suo progetto: «La mia famiglia riceve la squadra dalle mani della Città, con l’obiettivo di rinverdire i fasti del glorioso passato. Rafforzeremo il vivaio, a partire dal minibasket».

L’ambizione era chiara: riportare Casale e la Junior su una ribalta più consona al blasone e alla tradizione cittadina e arrivare là dove l’assenza di una struttura adeguata fu ostacolo insormontabile nonostante l’immensa passione.

Due i traguardi che Cerutti si prefiggeva nel medio periodo: convincere sia gli appassionati, sia le istituzioni e gli imprenditori del territorio, che squadra e società erano un patrimonio comune; e sul piano sportivo conquistare la B1 in tre anni. Una soave melodia per le orecchie dei numerosi sostenitori che da metà degli anni 70 attendevano così tanto invano.

Cerutti rileva quindi la Società in Serie C e nel giro di soli 5 anni riesce nel suo intento di riportarla tra i professionisti, in Serie A2. Nel 2011, grazie a lui, la Junior va alla ribalta nazionale conquistando la Promozione in Serie A dopo un’entusiasmante gara 5 contro la Reyer Venezia.

Questo il ricordo di Paolo Pansa tratto dal Libro 50+1

Nonostante il figlio Luigi giocasse nelle giovanili della Junior, il dottor Cerutti non aveva mai messo piede al palazzetto. Lo fece in occasione di una gara di C1 con Alba: venne con un gruppo di amici e quando lo vedemmo entrare – lui da sempre figura carismatica dell’imprenditoria casalese -, cominciammo a pensare che fosse interessato alla Junior. Rimase entusiasta della struttura e si divertì all’incontro: ricordo che tra le file di Alba giocava Carlo Della Valle e che coach Barbera lo fece marcare da Andrea Modica, un ragazzino di neppure 18 anni proveniente dal settore giovanile.

Fu il primo contatto: qualche giorno dopo avviammo le trattative per il passaggio di mano della società e in breve arrivammo all’accordo: fu come la manna piovuta dal cielo. Avevamo lavorato e vissuto per anni nella speranza che un giorno avremmo trovato un imprenditore di riferimento a cui rimettere la tradizione e la passione della Junior. Cerutti arrivò proprio al momento giusto“.

Ecco invece il ricordo di Federico Ferrari.

Insieme a Giadini mi presentai nell’ufficio del presidente Cerutti per la firma del contratto. Per l’occasione ci vestimmo in giacca e cravatta, fatto per noi davvero poco usuale. Il presidente ci ricevette uno alla volta: quando fu il mio turno, lesse l’accordo, lo sottoscrisse in verde, quindi me lo porse per la controfirma. Non avevo con me una penna e feci il gesto di prendere la sua, che aveva appena riposto sul tavolo. Cerutti mi bloccò, simpaticamente: «Ferrari, deve sapere che con l’inchiostro verde a Casale firmo solo io!». Un episodio che mi fece capire quale attenzione il dottor Cerutti dedicasse ai particolari. Era uno dei pochi uomini di sostanza in un mondo dominato ormai dall’apparenza. Averne di personaggi come lui! E lo dico guardando all’individuo: un uomo ‘vecchio stampo’, che al primo posto mette sempre la famiglia e i valori di una volta.

Il giorno dopo l’eliminazione dai playoff di B1 con Sassari, nacque mio figlio. La stanza d’ospedale di mia moglie si trasformò in breve in una serra di fiori: tra i mille impegni di quella giornata, il presidente aveva trovato cinque minuti da dedicare alla mia famiglia. Gliene sono grato ancora oggi. Così come lo ringrazio del recupero delle radici della sua società, perché bisogna sempre essere legati a quello che si è stati. Mi spiace non aver vinto niente con la Junior: furono comunque due stagioni in cui gettammo le basi per i successi dell’anno successivo»

E, infine, ecco cosa racconta Marco Crespi

Per la Junior, per la sua proprietà, per la proposta di un progetto che avvertii da subito condiviso, andai oltre il limite che mi ero posto da anni ed accettai la B1. Casale aveva già vissuto un campionato professionistico, e questo rese la situazione diversa rispetto alla volta precedente. Poi arrivò il ripescaggio e rientrai nei miei confini.

Nella decisione contò molto il rapporto con il Presidente. Cerutti è una persona che stimo e da cui so essere stimato, un grande imprenditore che mi ha dato in mano il suo progetto sportivo: un onore e nello stesso tempo una responsabilità, perché lui e la sua famiglia non sono soliti affidarsi nelle loro attività al primo che passa. Cerutti è una persona forte, abituata a guidare e comandare; da parte mia, nell’area sportiva, voglio autonomia nella presa delle decisioni, pur cercando sempre il confronto. Molti pensavano che tra due caratteri così ci potessero essere degli attriti: invece la vicinanza professionale si è fatta ancora più solida, anche se le nostri idee non sempre collimano. Il rapporto è intenso e vero: quando lo chiamo non è perché devo parlargli, ma perché ho voglia di parlargli“.

La biografia completa del Presidente Giancarlo Cerutti è disponibile sul nostro sito.