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I soliti noti
Siena, come da pronostico. Domenica, sconfiggendo in finale la Virtus padrona di casa, i biancoverdi di coach Pianigiani hanno conquistato la prima Coppa Italia della loro storia. Erano i favoriti, avevano sulle spalle un’enorme pressione viste le delusioni degli ultimi due anni. Ancora una volta, i dominatori degli ultimi campionati non sono risuciti a tradurre completamente la loro forza nella Final Eight: Cantù nei quarti non è affondata, rimanendo sempre a contatto; la Benetton ha ceduto solo nell’ultimo minuto; la Virtus Bologna ha avuto addirituttra il tiro per vincere la Coppa. Tanta fatica, dunque, ma alla fine la vittoria è arrivata. La forza del Montepaschi è stata quella di trovare protagonisti diversi ogni serata: Kaukenas ed Eze nei quarti, Mc Intyre e Domercant in semfinale, l’MVP Stonerook in finale. Più dipendente dal pur splendido Earl Boykins la Virtus, che nell’ultimo atto ha visto però esplodere fragorosamente, come già accaduto nel derby, il talento di Keith Langford, paragonato da coach Boniciolli addirittura a Manu Ginobili.
Il momento decisivo? Secondo me il parziale di 17-0 nella semifinale contro Treviso. I veneti erano avanti di 10 a metà secondo quarto; a quel punto, dopo un time-out di Pianigiani, la Montepaschi chiude a chiave il proprio canestro, che rimane inviolato per dieci minuti a cavallo dell’intervallo. In attacco, pur senza brillare, hanno trovato il parziale che ha ribaltato la partita: da -10 a +7, Benetton costretta a inseguire. Un parziale simile a quello rifilato, sempre a Treviso, nella SuperCoppa 2007: allora fu un incredibile 32-0 che ovviamente chiuse la partita; questa volta, l’accesso alla finale si è giocato in volata, ma la forza di Siena quando accelera è ciò che accomuna i due momenti.
Siena vince e festeggia, ma dovrà riflettere sulla fatica fatta nelle partite ad eliminazione diretta, soprattutto in vista della possibile Final Four di Eurolega. In vista degli appuntamenti europei, può forse rilassarsi in Italia, dove il primo posto in campionato non è assolutamente in discussione. Certo il fascino della stagione perfetta, del 40-0, è elevatissimo, ma così facendo rischia forse di consumare troppe energie: gli avversari farebbero di tutto per cercare di interrompere l’incredibile striscia e passare così alla “storia”. Insomma, se l’obiettivo finale è l’Europa, meglio lasciare le energie per quell’appuntamento, visto che in Italia al momento la supremazia non sembra in discussione.
Oggi riparte l’Eurolega, con sfide decisive per Milano, contro il Tau, e per Siena, contro i campioni in carica di Mosca. Nel week-end Final Four di Legadue. Tanta carne al fuoco, anche se la Junior si prende una domenica di riposo (e ne abbiamo veramente bisogno!).
Matteo