Franco Ciani
Franco Ciani, arriva alla Junior Casale nel 2004/05 reduce dal biennio in B1 a Sassari.
Il giorno della firma, Cerutti si sbilanciò in una profetica premonizione: «È l’uomo giusto per portarci in Serie A. Lo abbiamo scelto per quattro motivi: la carriera, con la chicca del biennio di Cantù, dove, se non sei un coach di valore, non vieni preso in considerazione; le ottime qualità di coach, apprezzate da avversario l’anno passato; l’aver vinto di recente la B1, campionato estremamente difficile. Infine, ma non meno importante, le sue qualità umane, risorsa indispensabile in chi viene a lavorare con noi».
Quell’anno, infatti, coach Ciani ottenne la vittoria sia della Coppa Italia sia del Campionato di Serie B1, riportando così la Junior tra i professionisti.
L’anno dopo, tuttavia, Ciani non rimase a Casale e si spostò a Livorno. Dal 2011 allena la Fortitudo Agrigento in Serie A2.
Questo il ricordo di coach Franco Ciani tratto dal Libro 50+1
“Girò tutto per il verso giusto, ma non fu casuale. Si stabilì una sinergia incredibile tra tutte le componenti, che resero al massimo, sia a livello singolo che complessivo. I piccoli tasselli furono tantissimi, il collante la capacità di condivisione che ognuno ci mise, fin dai giorni della preparazione, quando insieme ai familiari, si andava alla piscina di Valentini, e poi, più avanti, con gli immancabili appuntamenti culinari del venerdì sera e del sabato mattina. Certo, ognuno aveva spazi suoi che gestiva come voleva, però i momenti di aggregazione, mai obbligatori, erano frequenti e spontanei, e divennero importanti punti di riferimento.
Fu questo a permetterci di vivere con gran serenità il ruolo di squadra da battere che tutti ci attribuivano, e di ricevere il meglio da tutti. Penso ad esempio a Quaroni, che arrivò come titolare da mezz’ora a gara, ma si adattò a fare il secondo a Davolio. Avevamo una squadra di dieci titolari più il giovane Ferrero, il sacrificio era quasi un obbligo, ma nessuno lo sentì mai come tale“.
Franco Ciani, inoltre, precisa “Comunque Casale e la Junior sono sempre nel mio cuore: alla fine di marzo, in occasione del convegno sul basket professionistico, organizzato dalla società, feci 900 km in un giorno per non mancare. Quando torno in Città, dove la mia famiglia ed io abbiamo lasciato affetti importanti, trovo sempre facce amiche e la stima di un tempo. Non è così facile nel nostro mondo“.