Marco Crespi

Marco Crespi nasce a Busto Arsizio il 2 giugno 1962. All’età di 20 anni è già vice-allenatore della Bustese, che milita in B1 e nella stagione 1984-85 entra nello staff tecnico del settore giovanile dell’Olimpia Milano, conquistando al primo colpo il titolo italiano Allievi.

Nelle sua lunga permanenza a Milano forgia giocatori del calibro di Pittis, Pessina, Ambrassa, Portaluppi, Anchisi, Alberti, Baldi, Michelori e Mordente. Dal 1998 al 2000 è anche assistente di Boscia Tanjevic e Mike D’Antoni sulla panchina della prima squadra delle mitiche “Scarpette rosse”.

Nell’estate 2000 si trasferisce a Biella, dove, al primo tentativo, vince la LegaDue. L’anno seguente si trasferisce in Spagna al Siviglia: stagione poco fortunata, caratterizzata dai troppi infortuni. Nel 2002 torna alla Scavolini, panchina che ritrova in corsa poi nel dicembre 2004, in sostituzione di Melillo.

Nell’estate del 2005 si lega alla Virtus Bologna come vice di Scariolo, ma la società fallisce e la stagione successiva arriva dunque alla Junior Casale, dove rimarrà per sette anni. 

Il 19 giugno 2006  la Junior, infatti, ufficializzò l’ingaggio di Marco Crespi. «Sono onorato che abbia accettato di condividere il nostro progetto – disse il presidente Cerutti –. Il suo ingaggio rappresenta una svolta epocale per la nostra società e ci permetterà di operare in maniera differente rispetto al passato. E sottolineo differente, non meglio né peggio. Siamo orgogliosi dei risultati raggiunti in questi anni e per questo vogliamo andare oltre».

Dagli States, dove si trovava per i draft Nba, Crespi spiegò così la sua scelta: «Sono contento che la Società abbia deciso di affidare la gestione sportiva a professionisti, il cui compito sarà di ridurre il più possibile le percentuali di rischio. Ora la Junior si è dotata di quel modello professionale in cui sono abituato a lavorare. Tranquillità, convinzione, professionalità, qualità, competitività e motivazioni saranno le nostre coordinate».

Crespi rimane alla Junior fino al 2012 conquistando, nel giugno del 2011 la storica promozione in Serie A; la stagione successiva inizia alla Junior per rimanervi fino a meta stagione quando fu esonerato.

Dopo i sette alla Junior, Crespi ha allenato la Mens Sana Siena in Serie A e poi Verona in Serie A2. Oggi è anche commentatore tecnico per Sky Sport.

Il ricordo di coach Marco Crespi tratto dal Libro 50+1

Per la Junior, per la sua proprietà, per la proposta di un progetto che avvertii da subito condiviso, andai oltre il limite che mi ero posto da anni ed accettai la B1. Casale aveva già vissuto un campionato professionistico, e questo rese la situazione diversa rispetto alla volta precedente. Poi arrivò il ripescaggio e rientrai nei miei confini.

Nella decisione contò molto il rapporto con il Presidente. Cerutti è una persona che stimo e da cui so essere stimato, un grande imprenditore che mi ha dato in mano il suo progetto sportivo: un onore e nello stesso tempo una responsabilità, perché lui e la sua famiglia non sono soliti affidarsi nelle loro attività al primo che passa. Cerutti è una persona forte, abituata a guidare e comandare; da parte mia, nell’area sportiva, voglio autonomia nella presa delle decisioni, pur cercando sempre il confronto. Molti pensavano che tra due caratteri così ci potessero essere degli attriti: invece la vicinanza professionale si è fatta ancora più solida, anche se le nostri idee non sempre collimano. Il rapporto è intenso e vero: quando lo chiamo non è perché devo parlargli, ma perché ho voglia di parlargli.

Lavorammo per entrare in tutte le case di Casale e del territorio in modo gentile, non invadente o antipatico: attraverso le nostre iniziative cerchiamo di far capire alla gente che la Junior non è solo vincere o perdere una partita.

Casale è una piazza con tradizione, ha avuto giocatori importanti in un altro modo di intendere il basket. È un po’ un’abitudine dire: «Ai nostri tempi era meglio». È umano vivere dei propri ricordi, ma spero che chi la pensa così riconosca un giorno che la nuova Junior, quella professionistica, ha fatto e sta facendo bene“.