L’aria di Belgrado
Giancarlo Ferrero racconta le sue Universiadi
“Lo senti dire, ne senti parlare in largo e lungo… ma fino a quando non lo provi, non capisci fino in fondo: l’emozione della sfilata alla cerimonia d’apertura è qualcosa di davvero magico”.
Così Giancarlo Ferrero racconta dalla sua camera d’albergo l’esperienza delle Universiadi di Belgrado che sta volgendo al termine.
“Con le dovute proporzioni, vivo queste Universiadi come delle Olimpiadi in piccolo, a partire da Casa Italia che è il punto di riferimento della delegazione; fa effetto sentirsi “gruppo” in mezzo a così tante diverse nazionalità. Mi godo ogni attimo di questo impegno. Altro che vacanze, sono contentissimo di essere qui!”.
Per il rossoblu, casalese d’adozione nelle ultime due stagioni in prestito a Siena e Osimo, partenza a razzo nelle prime due partite con Canada e Cina, 26 e 34 punti. Poi 13 punti nelle sconfitte con Israele e Russia e 5 contro la Romania. Per l’Italia, un quindicesimo posto finale: “Un risultato tutt’altro che disprezzabile, considerando che c’erano 26 squadre iscritte e il nostro collettivo ha realmente lavorato insieme per pochi giorni”.
E ora, se pensi ad agosto?
“Sono carico a mille. Sono cresciuto a Casale, che in questi anni è diventata una delle piazze più importanti della pallacanestro italiana. Mi sento pronto per affrontare questa esperienza”.