La descrizione di un attimo

28.05.09 12:36

Una foto per emozionarci e ripartire


Credo che tutti noi, ripercorrendo la A21 per la quarta volta in cinque mesi nel buio della notte, abbiamo cercato i sottotitoli a un’emozione più grande del cuore che dovrebbe contenerla. Alle prime luci dell’alba ancora invidiavo profondamente chi era riuscito nell’impresa.


 


A distanza di ore, mi viene in aiuto una foto di Enzo Conti, come sempre bravo nel cogliere l’attimo con la sua inseparabile macchina fotografica.
L’attimo, o meglio: La descrizione di un attimo, con la L maiuscola, perchè è il titolo di una canzone dei Tiromancino che mi ronza intorno, e ad ogni ritornello mi fornisce un assist indispensabile.


 


La foto di Enzo è… “impietosa”. Guardatela con attenzione. Ci ritrae (mi ci metto in mezzo, anche se sono poco fuori dall’inquadratura) sudati, stremati, afoni. Praticamente trasfigurati. Con le braccia conserte, con le mani che applaudono, con le mani sopra il capo. Con la mente spalancata per incamerare il maggior numero di immagini, che ora si stanno già mischiando per formare quel patchwork alla base di un ricordo probabilmente indelebile.


 


Nove mesi, da Lugano a Cremona… e cosa rimane, fra le pagine chiare e le pagine scure di DeGregoriana memoria? Ognuno scriva il suo pensierino sulla lavagna. Ognuno si cimenti nella fatidica descrizione di un attimo.
Una cosa è certa: questa passione ci ha spinto a dare il massimo; ci ha portato a vivere, nell’esaltazione e nella delusioni, emozioni che mai avremmo saputo disegnare; ci ha tenuto per mano mentre abbiamo tagliato traguardi storici come la semifinale playoff.



Io di questa passione non mi stuferò mai. Poco ma sicuro.



Alessandro Spinoglio