Le riflessioni del Presidente

12.11.09 17:05

Il Dott. Giancarlo Cerutti sul momento della Junior


Sono ovviamente contento della bella prestazione di Reggio Emilia, la squadra ha soprattutto dimostrato la capacità di ritrovare unità, gioco di squadra e concentrazione con continuità. Sono d’accordo con quanto ha commentato Crespi, che un giocatore non diventa scarso o buonissimo da una settimana all’altra: ma invece è ovvio che i giocatori non sono robot e che quindi le loro prestazioni sono influenzate da tanti fattori, innanzitutto l’ambientamento, l’abitudine a gioco e schemi diversi o nuovi, e non ultimi quelli emotivi che possono influenzare in modo anche significativo una prestazione. Sono convinto che abbiamo una buona squadra, come sono tante di questo campionato, nè mi esalto nè mi deprimo anche se soffro quando la squadra non riesce ad esprimere il suo potenziale e perde una partita.


Penso di essere sinceramente il primo tifoso della mia squadra, anzi ne ero il secondo dopo l’amore che mia madre aveva per i colori rossoblu. Quindi mi dispiace quando la squadra perde in casa come successo, ma non permetto mai che il mio dispiacere si tramuti in un atteggiamento negativo. Penso che la delusione sia lecita in certi momenti, ma se una persona ama qualcosa o qualcuno, deve sempre cercare di aiutarlo a superare gli eventuali momenti difficili. Domenica con Imola era una giornata molto particolare per me e per la società, anche per Crespi – che mia madre definiva “una gran brava persona, una persona per bene” – (per lei il massimo per un giudizio dal punto di vista umano per una persona), e anche per i giocatori, molti dei quali hanno conosciuto negli anni l’affetto e la simpatia che mia madre ha mostrato verso il nostro progetto basket. E’ stato doloroso in una simile domenica che la delusione si sia trasformata per qualcuno in un’inutile polemica.


 


Detto ciò pensiamo al futuro, ci saranno ancora momenti non facili ma credo che dobbiamo saper aiutare sempre e comunque i ragazzi che portano i nostri colori con onore e cercano di difenderli, alcuni anche con limiti, altri con errori, ma tutti sempre con onore e passione e questo lo posso ben dire forte poiché penso che sia il momento oggi di ricordare qui che, proprio all’inizio della stagione, sia Crespi che i giocatori italiani a seguito di una mia semplice richiesta avvenuta attraverso colloqui individuali nel mio ufficio hanno immediatamente aderito alla mia riflessione che in un momento così economicamente difficile per tutto il sistema industriale del mondo e quindi anche per lo sport che di questa catena economica è un anello, era necessario da parte loro un gesto che si determinava in una modifica economica dell’impostazione del loro salario.
Crespi, Fantoni, Ghiacci, Perich ci hanno messo meno di cinque minuti a dare il loro assenso alla mia richiesta e a confermare il loro impegno a difendere i nostri colori, ognuno con le proprie caratteristiche caratteriali e tecniche ma tutti uniti nel desiderio di dare a Casale ed ai colori rossoblu un’annata di soddisfazione. Ed io ancora una volta li ringrazio per questo.


Tutti vogliamo vincere e sognare di diventare come il Montepaschi che rappresenta in questi anni la più alta espressione di successo di una società e di una squadra, ma dobbiamo renderci conto che le aspirazioni devono fare molte volte i conti con la realtà economica e sportiva e non dobbiamo avere paura di dirlo perchè con grande orgoglio possiamo ricordare a tutti quello che abbiamo costruito in questi ultimi dieci anni.



Guardo a Rimini come ad una partita che sarà senza dubbio affascinante, ricca di giocatori che hanno rappresentato delle pagine importanti della storia cestistica dell’Italia, penso a German Scarone e Carlton Myers. Ricordo Myers che portava la bandiera dell’Italia nel meraviglioso stadio di Sidney. Ricordo il suo orgoglio e lo saluterò con gioia a Casale, esempio di una generazione che non vuole tramontare.
Risaluterò con gioia Bennerman che da Crespi fu lanciato e che, come magari succede a qualche nostro giocatore oggi, come successe ad Otis George, Taquan Dean (ieri ha fatto 30 punti in 31 minuti in Eurolega) all’inizio a Casale ha faticato e qualcuno è stato tentato anche di fischiargli e di gridare a Crespi :” Mandali a casa!”
Ah …come il tifo qualche volta fa qualche brutto scherzo! Ed allora tifiamo rossoblu tutti uniti, tutti con passione in una partita non facile poichè come ha ricordato Fantoni, nostro nobile guerriero, la passione e l’amore dei tifosi serve.

Giancarlo Cerutti
Presidente Junior Casale