Un minuto di silenzio
La Junior è vicina alla Juve Caserta e alle famiglie delle vttime del grave incidente stradale di domenica scorsa.
Ci sono 785 km di distanza tra Casale Monferrato e Caserta. 8 ore dauto, e qualcuno lo scorso anno si sobbarcò quella trasferta per vedere giocare la Juve Caserta a Casale. Pur essendo molto distanti sulla carta geografica, tifosi, giocatori e dirigenti juniorini sono ora vicinissimi alla Juve Caserta colpita domenica scorsa da un gravissimo lutto.
Sul raccordo autostradale Sicignano degli Alburni-Potenza sono morti Paolo Mercaldo, playmaker quattordicenne della Eldo Juvecaserta basket (che portava la canotta n.6 che era quella dello scudetto di Enzino!), suo papà Luigi, che era alla guida della monovolume e che non perdeva mai una gara del figlio, laiuto allenatore Gianluca Noia appena laureato che aveva giocato in tutte le formazioni giovanili casertane prima di iniziare ad insegnare che fare con la palla a spicchi e la dirigente ed animatrice del settore giovanile Manuela Gallicola, praticamente la storia del minibasket bianconero. Stavano raggiungendo Potenza per affrontare con la squadra under 15 la locale formazione dei Timberwolves, quando la monovolume sulla quale viaggiavano si è scontrata, per un salto di corsia, con un furgone che trasportava giornali.
Il basket è vita. Lo sport è vita. Ieri mercoledì si sono svolti i funerali di tre delle quattro vittime della strada. Li ha celebrati il vescovo di Caserta mons. Raffaele Nogaro (insieme ad altri sedici sacerdoti della Diocesi e alla presenza delle autorità della Federazione Italiana Basket) che in una toccante omelia ha detto “Quando ho incontrato la mamma di Gianluca, lei continuava a chiedermi perché. E’ da venticinque anni che sono vescovo, da cinquanta sacerdote. Io ho risposto – non lo so . Ma se Dio non ci dà una parola di spiegazione ha proseguito – ci dà certamente il conforto della vita e il rifugio nella preghiera. Questi ragazzi rappresentavano la parte pulita di questa città che è ricca di giovani sani. Qui, in chiesa, vedo il sindaco e vedo tutta la città. Io non avrei voluto officiare la cerimonia perché per me è come se fossero morti i miei figli“.
Dentro e fuori il duomo di Caserta erano a migliaia a piangere. Cercare le storie di questi quattro amici casertani su internet porta sofferenza. Unamica del quattordicenne su un forum scrive non so da dove cominciare…sto piangendo da questa mattina…è orribile. Per un pò di tempo non sarò in questo forum, non farò proprio niente, non ce la faccio a fare niente. Sto solo malissimo e mi escono le lacrime, fine della storia, nè più nè meno. Io ho visto Paolo per l’ultima volta sabato 8 Novembre fuori scuola… Non mi ricordo che gli ho detto… Non mi ricordo se l’ho salutato…. Ricordo solo un “Ti faccio sapere…” che ora fa quasi ridere… Sembra impossibile… Stamattina a scuola è stato straziante. Le professoresse in lacrime che il sabato prima l’avevano sgridato, la sua classe che è scesa in palestra per fare un canestro ciascuno, noi tutti abbracciati in cerchio, intorno a quel pallone da basket che l’ha portato via. Sto malissimo…. E di messaggi simili ce ne sono centinaia.
Ma anche se non cè una motivazione a questa tragedia il messaggio deve essere comunque di speranza. Mons. Nogaro ha concluso lomelia dicendo non siete morti invano, siete la guida per lavvenire di Caserta. Siete quattro stelle in un cielo che brilla di più. E anche il commissario della Fderbasket Dino Meneghin è rimasto sulla stessa linea dicendo “Penso che oggi ci venga strappato un pezzo di cuore, perché quando se ne va gente di basket, c’è qualcosa di noi che va via. La cosa più importante è che la Juve Caserta col basket ha seminato tantissimo e questo patrimonio non deve essere perduto perché i loro ragazzi ogni volta che faranno canestro lo dedicheranno a loro quattro“.
Domenica scorsa la Junior ha ricordato le vittime della strada legate al nostro sport con un minuto di raccoglimento. Un minuto di raccoglimento in cui non è volata una mosca. In cui nessuno lha rovinato con un applauso perché il raccoglimento è silenzio. Questo è stato il bel ricordo degli appassionati casalesi agli amici casertani.
Alberto